Infermiere di famiglia: prende forma il modello veneto

"Più centralità e autonomia ai professionisti": arriva il disco verde del Nursind. Il segretario nazionale Andrea Bottega: "Bene la Regione apripista. Speriamo in una veloce attuazione"

Il Veneto si porta avanti. È qui che comincia a prendere forma la figura dell'infermiere di famiglia o comunità (Ifoc). Lunedì scorso, infatti, in Regione sono stati convocati i sindacati del comparto a cui è stata sottoposta la bozza di un nuovo modello organizzativo e professionale, frutto dell'impegno di un gruppo di lavoro costituito ad hoc. Ed è il Nursind a esprimere subito le prime valutazioni: "Accogliamo con favore l’impegno del Veneto, prima Regione a delineare la figura dell’infermiere di famiglia o comunità. Il modello organizzativo e professionale che ci è stato presentato contempla infatti diversi aspetti che valorizzano molto la nostra professione", ha sottolineato il segretario nazionale, Andrea Bottega.  

"Da questo approccio - ha aggiunto - emerge non solo la centralità dell’infermiere nei servizi di assistenza sul territorio, ma anche una chiara definizione del suo ruolo e delle competenze. Sono però soprattutto le novità organizzative messe in campo che ci trovano d’accordo. A cominciare dalla completa autonomia professionale riconosciuta all’Ifoc. È altrettanto importante poi che il modello veneto contempli un monitoraggio degli esiti e quindi una valutazione dei servizi offerti dagli infermieri, oltre che un nomenclatore che vada ad individuare il costo e il valore delle loro prestazioni, che oggi manca del tutto".

Disco verde, inoltre, allo spazio che la Regione ha deciso di riservare alla formazione per tutti coloro che lavorano sul territorio perché “è fondamentale che ci sia piena consapevolezza delle funzioni specialistiche dell'infermiere di famiglia o comunità”. Da Bottega, infine, l’auspicio che “il lavoro confluisca al più presto in una delibera di giunta e possa trovare veloce attuazione. Si tratta infatti – ha concluso il segretario – di una grande sfida sia per la professione e sia per le ricadute sui servizi ai cittadini".

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